Alessio Santacroce – Bending – Chiara Manese
CHIARA MANESE
dalla lirica al metal passando per il talento puro.
Oggi per la prima volta su questa rubrica parliamo di lirica e lo facciamo occupandoci di un talento cristallino di casa nostra, la meravigliosa Chiara Manese. Cantante dalle indiscutibili doti tecniche, si è laureata col massimo dei voti in canto lirico al Conservatorio L.Cherubini, perfezionando poi gli studi al Mozarteum Academy di Salisburgo e al Bavarian Opera Academy in Germania. Durante questo percorso formativo ha vinto alcune borse di studio in diverse accademie liriche italiane e ha conseguito i diplomi in Tour Management, Music Management e Organizzazione Eventi Musicali alla Scuola di Produzione Artistica di Milano. Come solista del teatro lirico ha cantato al Teatro dell’Opera del Cairo in Egitto, all’ Ambasciata Italiana e all’Università di Ankara in Turchia. È stata anche in tour in America centrale accompagnata dall’Orchestra Sinfonica dello Stato del Messico con la quale si è esibita a Toluca, Città del Messico e Morelia. In Italia invece ha cantato un po’ ovunque, come non menzionare il Teatro Municipale di Piacenza, il Festival del Mediterraneo, il Teatro della Pergola, il Festival 11 Lune, il Festival della Valle d’ Itria, il Teatro Verdi di Firenze, il Teatro Goldoni di Livorno, ll Festival di Guardiagrele, il Teatro Niccolini, il Teatro Bonci, la Casa della Musica di Parma e il Teatro del Giglio. Insomma, Chiara ha calcato i palchi più importanti dimostrando in questi anni di essere una professionista con la P maiuscola. Parallelamente alla sua attività come cantante lirica lavora come turnista per la musica leggera e classical crossover, ma la cosa più sorprendente è che dal 2011 prende parte a produzioni discografiche e tournée estere in ambito metal con gruppi come Skylark, Pursuing the End, Kantica, Blut e Signum Draconis. Per non farsi mancare niente ha anche prodotto due singoli di genere classical crossover con l’etichetta Music Universe e dal 2006 è docente di canto lirico e leggero nelle accademie di musica in Toscana e in Lombardia. Abbiamo voluto porle alcune domande e le risposte che ci ha dato sono state davvero interessanti e tutt’altro che banali.
Quando hai capito che la musica sarebbe diventata la tua strada?
Al momento in cui ho compreso il mio potenziale vocale, prendendo consapevolezza in me stessa, fidandomi di me stessa… cosa che da adolescente non avevo minimamente. Poi a vent’anni ho provato a stimarmi un po’ di più e, di conseguenza, a stimare la mia voce che è sempre connessa con l’anima.
Da professionista, non hai mai avuto il timore di contaminare la purezza del canto lirico con altri generi musicali come il metal?
Onestamente no, ma è pur vero che ci sono sempre andata coi piedi di piombo gestendo bene le vocalità. Ho impiegato anni ed anni a dare il meglio in entrambi i generi e, che ci crediate o no, il metal è assai più difficile della lirica perché pone davanti delle strade vocali molto variegate; quindi, devi gestire in contemporanea molte vie di fonazione.
Hai mai ricevuto critiche per questa scelta dai colleghi della lirica?
Ovviamente, ma ho sempre pensato che fossero solo molto invidiosi, perché io ho avuto il coraggio di osare, di superare le mie paure, con studio e sacrificio certamente, e loro sono rimasti nella cosiddetta comfort zone. Ricevi solo ciò che semini. È così!
L’esibizione più emozionante e il teatro dove ti senti davvero a casa?
Sicuramente il Teatro dell’Opera del Cairo è il più bello in cui ho cantato e in cui mi sono sentita a casa. L’esibizione più bella invece è stata all’Ambasciata Italiana in Ankara alla presenza di tutti gli ambasciatori dei vari Stati. È bellissimo vedere come la musica unisce tutti i popoli del mondo e fa emozionare in egual modo.
Sempre riguardo alla tua carriera artista, Il sogno che ancora non hai realizzato?
Sicuramente qualche idea folle tipo cantare in cima ad un monte altissimo (mi piace fare trekking) e sentire il suono che rimbalza da una parete all’altra e giunge in valle. Sai che emozione?
Da queste risposte si comprende chiaramente che Chiara Manese è un’artista completa, una professionista che sa bene quello che vuole e come fare per ottenerlo. In ascolto una sua splendida interpretazione dell’Ave Maria (Caccini-Vavilov). In attesa di ammirarla sul palco (o sul monte Everest😊), vi ricordo che Bending è una produzione di Percorsi Musicali e collabora con la zia rock Silvia Barsotti e Metal Detector Dissotterra l’underground.
Alessio Santacroce
Link al video:Ave Maria_Chiara Manese
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