Gordiano Lupi – Rimpiango
Rimpiango i tempi in cui si chiedeva solidarietà per Cuba. Rimpiango i giorni passati a discutere di compromesso storico. Rimpiango la DC, anche Aldo Moro. Rimpiango Togliatti, Terracini, Nenni, Saragat, Zaccagnini, Martelli, persino Craxi, in ordine sparso. Rimpiango il sindaco Tamburini, forse non lo conoscete, ma era una brava persona, grande Presidente dell’Unione Sportiva Piombino. Rimpiango la voglia di lottare, ora scomparsa. Rimpiango Polidori e Baldassarri, sindaci pure loro. Rimpiango le mozioni di sfiducia della sinistra vera. Rimpiango i sindaci democratici. Rimpiango le idee, pure se non ci credete una volta c’erano. Rimpiango i fascisti fuori dall’arco costituzionale. Rimpiango il canale unico nazionale, senza veline, senza pubblicità. Rimpiango Carosello dopo il telegiornale. Rimpiango il monoscopio in un cielo di nuvole bianche, forse infinito. Rimpiango la tivù dei ragazzi. Rimpiango pane burro e marmellata. Rimpiango le troppe parole di mio padre cadute nel vuoto, inascoltate. Rimpiango le pagine che non ho letto, le cose che non ho studiato. Rimpiango le scelte che non ho fatto, il carattere che non ho avuto. Rimpiango i racconti del nonno su nazisti e fascisti. Rimpiango il tempo dei buoni e dei cattivi. Rimpiango la voglia di schierarsi, di fare casino. Rimpiango gli assessori comunisti che non parlavano a sproposito. Rimpiango la mia Piombino, quella che canto. Rimpiango il passato. Soffro per il presente. Ascolto frasi non riferibili, inquietanti. Torno a leggere Borges, forse è meglio. Piombino come Buenos Aires ci può anche stare. Le strade di Lisbona che cantava Pessoa. La Combrais di Proust rifugio sicuro. Tanta letteratura da ripensare. Tanti sogni da perlustrare. Tante pagine da rileggere. Rimpiango troppe cose, meglio mettere un punto. E tornare a vivere.
(Gordiano Lupi, 11 novembre 2019)
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