L’editoriale di Vincenzo Trama
EDITORIALE
Car* Tutt*,
abbonati e non (quota di sottoscrizione minima 1.000 euro + torta della nonna, ribadiamo), vorremmo tanto aprire dissennandoci con le nostre consuete facezie, ma per un istante facciamo i seri.
Al momento dell’ uscita della rivista non sappiamo se saremo tutti diventati zombie o avremo recuperato un po’ di lucidità, ma allo stato attuale delle cose pare che questa storiaccia del Covid ci abbia tutti quanti annebbiati: gente che sguscia da zone rosse come certi politici dai trans di Viale Umbria, feroci casalinghe di Voghera armate di Amuchina e manganello, profughi del nord che cercano riparo al sud, una roba che il contrappasso dantesco è in confronto una gigantesca pippa mentale.
Lungi da me il pontificare o dare indicazioni: non ne ho né le competenze né la volontà. Però il mondo umano sembra sempre più piegarsi verso posizioni di nevrastenia collettiva, cui si arriva solo grazie ad un’ unica causa:.L’ IGNORANZA, QUELLA SELVAGGIA.
Per batterla non ci stanno altri vaccini se non uno Stato che stanzia fondi adeguati per cultura, istruzione, formazione. Una scuola chiusa non è più solo dove infilo i bimbi, ma un’ istituzione che si scopre ferma a 50 anni fa, grazie a tagli, Gelmini ed altre simili bestialità. E magari sarà anche il caso di pensare un po’ di più alla sanità, che se non è al collasso è solo perché nelle corsie ci stanno persone che lo Stato ce l’hanno davvero a cuore, e non sulle magliette come tanti politicanti più impegnati a ingollar piadine e zucchine di mare che a pensare alla res pubblica.
Visto che comunque a quanto pare dovremmo stare isolati ancora un po’, cerchiamo di cogliere l’ occasione per rileggere libri rimasti sul comodino e, perché no, andiamo oltre i soliti marchi, cerchiamo di farci incuriosire da chi, come noi, porta avanti una proposta differente, offrendo un po’ di sana bibliodiversità.
Tanto per dire – e i più sagaci di voi se ne saranno già accorti – abbiamo cambiato veste grafica. Tutto merito della nostra più che professionista Meri Pei, che per l’ occasione ci regala un abito extra lusso da gala: speriamo di indossarlo al meglio, come fanno tante altre rivistine tanto più patinate e borghesi di noi (ma noi veniamo dall’ acciaio, dal cemento e dalla provincia. Manco ci proviamo a fare i fighi). Insomma, per chi non lo ricordasse: noi si viene da qui
In questo numero abbiamo un sacco di fiorellini da regalarvi. Con la primavera che nonostante tutto ci sboccia nei nasi, abbiamo pensato di caratterizzare la nostra quindicesima uscita con pezzi incentrati per la maggior parte sul tema floreale. Ecco quindi che la nostra mitica Patrizia Raveggi ci omaggia con un giardino di fiori talmente variopinto e profumato da farci venire il capogiro: il suo è un vero e proprio excursus nella storia della cultura in cui il fiore fa capolino tramite rimandi e intrecci che solo lei poteva saper cogliere con tanta grazia (e difatti nessuno stelo è stato torto, il giardino è intatto come fosse stato attraversato solo dal vento).
Non di meno fanno i nostri illustratori che, capeggiati dall’ inossidabile pirata Filippo Ferrucci ci regalano – è il caso di dirlo – anche stavolta fior fiori di tavole.
Grande spazio per la poesia in questo numero. Per quanto ne mastichi poco – e Gordiano lo sa bene – abbiamo avuto il piacere in questi ultimi tempi di ricevere lavori originali e interessanti, che ben si sposano con la nostra ricerca in campo di voci nuove, sperimentali e non allineate. È il caso di Francesco Tripaldi con LietoColle ed Henry Ariemma per Transeuropa. Il fatto che progetti simili vengano portate avanti da realtà medio-piccole ma storiche come LietoColle e Transeuropa ci riempie di orgoglio; ospitarle sulle nostre pagine è un vanto che speriamo di poter avere ancora nei prossimi numeri.
Sempre in tema di poesia non possiamo esimerci dal pubblicare l’ intervento di Gordiano Lupi su Poesia di Crocetti. La rivista di poesia più importante di Italia ha ospitato un suo intervento su Felix Luis Viera, di cui trovate l’ intero Y me ha dolido los cuchillos in free boox nel nostro sito, proprio QUI. Anche in questo caso possiamo gonfiare il petto con orgoglio, a maggior ragione dopo l’ uscita del primo volume de l’ Obra poetica di Nicolas Guillén per il Foglio Letterario. 500 pagine a soli 15 euro: suicidio commerciale, o forse solo poesia. Quella vera, però.
Potrei continuare all’ infinito, rivelandovi le innumerevoli varietà di fiori che potrete trovare all’ interno del nostro parco, dai racconti ai singoli approfondimenti su scrittura e lettura. Lascio però che siate voi ad esplorarlo a vostro piacimento, non rovinandovi nessuna sorpresa: avvicinatevi pure alle nostre rose, non hanno spine. E quelle che ce le hanno pungono solo gli ignoranti. Voi, che siete arrivati fino a questo punto, non lo siete affatto.
Concludo ricordando solo una persona che Gordiano ha voluto celebrare nel secondo editoriale di questo numero: Franco Micheletti, autore e amico del Foglio Letterario, è venuto a mancare dopo una battaglia con un brutto male. A lui e ai suoi cari è dedicato il presente numero della rivista.
Libertà è partecipazione!
Buona lettura,
Vincenzo Trama
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