Editoria alternativa!
Libroidi vari
Casa Editrice Libera e Senza Impegni – costo a baratto, o similia
Ci sono piccoli hipster di provincia che eiaculano grafiche sempre più accattivanti, si fanno crescere un paio di baffi, producono shopper in ecopelle e subito si grida al miracolo della nuova letteratura: manca il libro, ma in pochi ci fanno caso.
E poi c’è gente come Federico Zenoni, della Casa Editrice Libera e Senza Impegni, che già dal nome rievoca quel pizzico di Cervantes che ogni tanto sbuca in noi e che vorrebbe gridare all’hipster di qui sopra di farsi in là, che ci sono battaglie serie da combattere. Produzione, distribuzione, promozione: una trimurti che chiunque mastica un po’ di editoria conosce benissimo, altro che mulini a vento.
Fare dei bei libri, muoverli nel mercato senza vendersi l’anima e tenerli in vita fra gli scaffali delle grandi librerie è cosa impossibile in Italia; esemplare è la rivolta di GOG in Manifesto contro l’editoria, che è un dichiarato j’accuse di Baraghiniana memoria. Chi però una strada diversa la percorre da ormai 22 anni è Federico Zenoni, che con il suo progetto cerca di sollecitare una riflessione proprio attorno all’idea dell’oggetto libro, attraverso quelli che sono i suoi libroidi: pagine xerografate e rilegate a piacere dall’editore con illustrazioni, intagli, pezzi di stoffa, piegature pop-up e quant’altro possa essere generato dalla fantasia di un’editoria creativa e autoprodotta. Ogni libro è così praticamente un esemplare unico che rifiuta il concetto stesso di mercato – di serialità verrebbe da dire – e gode e si bea della sua unicità, oltre che della sua intrinseca libertà.
Incuriosito dal sito della CE in cui sono finito per puro caso – perché solo fra folli ci si becca per caso – ho mandato a Federico una mail per chiedere lumi e, come riportato poi sullo stesso sito, abbiamo preso contatti per un baratto: esatto, un baratto. Per avere dei libroidi potete mica limitarvi a comprarli direttamente dal sito e basta. Potete ad esempio decidere di sottoscrivere un abbonamento “a sorpresa” o proporre uno scambio, che sia di libri o di altre cose belle che Federico elenca in apposita sezione. Sostenere insomma un’iniziativa tanto libertaria quanto affascinante è possibile in molti modi. Nel mio piccolo, visto che Fede è stato tutto tranne che parco nell’invio del suo pacchetto, voglio presentare ai lettori del Foglio Letterario i libri che mi ha spedito e che bene rappresentato l’anima del suo progetto e di quelli che lo vivono come lui, in un percorso di editoria davvero alternativo e libero.
Decalogo dell’editoria casalinga di Marco Parente:11 punti sovversivi su come pensare ad un’editoria casalinga. Divertente, cazzaro, scanzonato. Perché prendersi troppo sul serio fa male alla salute.
La scrittura autogestita di Claudia Vio: Realizzato assemblando diversi interventi e scritti dell’autrice, oggi non più tra noi. Un vero e proprio manifesto ricco di illuminazioni e riflessioni sul perché pensare ad un processo di autoeditoria. Come questa non può essere confusa con il self o l’autopubblicazione e il senso di gestire in maniera autonoma tutto ciò che è produzione e distribuzione. Necessario.
Micromanuale di editoria creativa autoprodotta di Federico Zenoni: libroide con tante belle illustrazioni dentro, fuori e tutt’attorno. Pratico, un vero e proprio manuale di guerriglia editoriale, spiega le singole fasi di realizzazione di un ipotetico libroide e come chiunque ne abbia voglia posa provarne a confezionarne uno. Vivace e lisergico, da leggere in accoppiata con La scrittura autogestita della Vio per cominciare a pensare ad un’altra editoria.
Fatti i libri tuoi di Troglodita Tribe: prontuario per l’uso e ricettacolo di voci varie che introducono e guidano sull’esperienza dell’editoria creativa autodoprodotta.
Il morbo di Claudia Vio, Unica edizioni: fa parte della raccolta di racconti che arrivò finalista al Calvino nel 2001. Qui uscito per la sua CE, con una bella illustrazione di Erika Kuhn. Racconto graffiante su una coppia a pezzi, martoriata dalla malattia citata nel titolo del racconto.
Aforismi di Giorgio Sironi: esempio concreto di bell’oggetto DIY. Realizzato con cura, si gode nel maneggiarlo e nel scoprirne nuovi angoli o porzioni di testo/ritagli/illustrazioni che magari erano sfuggiti prima. Gli aforismi vengono quasi dopo. Belli, comunque.
Kaspar Hauser, testo di Roberto Farina e illustrazioni di Federico Zenoni: bellissima l’idea del libroide stampato in altezza, un Iperborea punk con illustrazioni spettacolari che occupano tantissimo e giustissimo spazio. Storia cruda e cruenta, una fiaba nera della buonanotte.
Batterista in 12 mosse di Federico Zenoni: divertente breviario su come diventare batterista senza lezioni di musica. Da aprire su più lati per empatia anarchica con l’idea di fondo: fatti guidare dal tuo istinto.
Vincenzo Trama
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