Con becco di sale il gabbiano si aggira nel piccolo porto, passo incerto, silenzioso, vede cadere il muro di sabbia dei giorni presenti mentre un bimbo ricorda il passato. La mia casa salmastra dei tempi fanciulli non è ancora perduta, mi attende incostante, traccia una linea spezzata che inizia in via Gaeta ma è diretta lontano, verso via Boccioni, piccola spiaggia della mia Salivoli, lasciando dietro sé uno stadio antico, tra Chiassatello e viale Regina Margherita. Il bimbo osserva la scena sullo sfondo, intravede binari scintillanti, ritaglio di ferrovia dimenticata; ricorda giorni inquieti che sul volto dipingono smorfie di dolore. Adesso vorrebbe salvare troppe parole ormai dimenticate. E non può farlo. 

Gordiano Lupi