Nino Genovese – Un noir vero, “I bambini di Escher”
Il giallo/noir è uno dei generi più inflazionati del momento, talmente cavalcato dagli editori che il più delle volte le storie e i personaggi sembrano tutti uguali. Commissari e Marescialli ormai fanno parte delle letture quotidiane. Per tale ragione quando mi ritrovo a leggere un noir vero, mi viene voglia subito di parlarne. “I Bambini di Escher”, edito da Todaro Editore nella collana Impronte e scritto da Paolo Pedote, finalmente ci presenta due protagonisti che sono lontani dagli stereotipi del genere. Nerone Crespi è l’uomo senza memoria, ex musicista (non ricorda di esserlo stato) con passato da senzatetto e un passato di lutti, in cura presso la cooperativa Arcobaleno per problemi mentali con la dottoressa Bosco. Angela Delfino, la “sbirra”, è un ispettore di polizia che ha rassegnato le dimissioni e sta attendendo di terminare le ultime settimane di servizio prima di intraprendere un lungo viaggio. La sua decisione non è vista di buon occhio dalla famiglia, ma le motivazioni interiori che l’hanno spinta a questo gesto sono talmente forti che nessuno riuscirà a farla tornare sui suoi passi. Entrambi i protagonisti agiscono in una Milano degradata e pericolosa, che ricorda quella di Scerbanenco, e dovranno fare i conti con un passato cattivo e vendicativo. Nerone e la Sbirra indagano per mettere fine a una lunga scia di sangue, iniziata presso una rinomata casa editrice, e continuata nella Milano che conta, fino a condurli in un finale incandescente.
Aldilà dell’intreccio narrativo particolarmente interessante, con trovate spiazzanti e colpi di scena inattesi, il vero tesoro di questo romanzo sono i personaggi, veri, vivi, con una forte interiorità, delineati da un vero maestro del genere. Lo stile è tagliente, forte, con un linguaggio schietto che lascia poco spazio alla poesia.
Questo è un noir che vi consiglio di leggere, perché noir veri ormai se ne trovano pochi.
I bambini di Escher – Paolo Pedote – Todaro Editore
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