Gordiano Lupi – Film brutti!
Film da evitare per un’estate di repliche
Avevo deciso di non occuparmi più di film inutili. Lo dico sempre, ma poi ci ricado. Mi capita anche con i libri. E quando ne leggo troppi finisco per scrivere come loro. Come gli scrittori inutili. Tre parole. Punto. Si parlava di cinema. Quindi torniamo a bomba. In estate, specie su mamma Rai (duole dirlo), assistiamo a una vera e propria cascata di film inutili, con risibili cicli dedicati alla presunta commedia all’italiana, chiamando con un nome errato un prodotto che non ha niente a che vedere con il nobile genere del passato. Proprio ieri abbiamo rivisto (ebbene sì, siamo masochisti!) Al posto tuo (2016) di Max Croci, interpretato (tra gli altri) da Stefano Fresi e Luca Argentero, farsa improbabile spacciata per commedia dove due architetti vengono costretti (per essere più creativi) dal capo azienda a vivere l’uno la vita dell’altro. Segnalo nel cast anche Ambra Angiolini e Serena Rossi, ma il problema non sta negli attori, abbastanza in parte, quanto nelle cose che sono costretti a recitare, in una sceneggiatura imbarazzante condita da dialoghi assurdi. Mancano gli autori nel cinema italiano, perché con storie come questa, scritta da Umberto Marino, Massimo Di Nicola e Patrizio Patrizi si va poco lontano. Max Croci sembra un regista dilettante, si sforza di impostare movimenti di macchina originali ma vengono fuori cose strane, riprese sghembe e traballanti, inquadrature poco comprensibili e scene confuse. Un film da evitare, dunque, non seguite il nostro esempio che l’abbiamo visto due volte. Una tantum anche il cinema francese dimostra di saper girare commedie inutili e surreali, in senso negativo, con Papà per amore (2020) di Noémie Saglio, tutto impostato sulla buffa comicità di Vincent Dedienne, baby-sitter che si spaccia per il padre di un bambino, partecipa alle attività scolastiche nelle vesti di genitore, per compiacerlo, finendo per innamorarsi della maestra. Tutto molto imbarazzante, tra luoghi comuni e situazioni farsesche a non finire, per giungere a una scena madre che è la quinta essenza della sciocchezza, con il baby-sitter che confessa le sue colpe durante il compleanno del bambino. Film inutile come pochi, pure questo visto per la seconda volta, tanto per confermare il detto errare è umano perseverare è diabolico. Facciamo attenzione, perché il peggio deve ancora arrivare, per il ciclo commedia all’italiana, stiamo per assistere – su Rai Uno! – a Modalità aereo (2019) di Fausto Brizzi, con il terribile Paolo Ruffini protagonista (sceneggiatore insieme al regista) coadiuvato da Lillo, Violante Placido e Dino Abbrescia. Abbiamo già dato, scriviamo in agenda di ricordare che l’abbiamo visto, quindi, magari, quella sera faremo altro, pure cose un poco più interessanti, come cambiare la lettiera al gatto.
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