La grande prova del bosco – Daniela Chisci
Mi muovo come un’onda lungo il bordo del sentiero delle Lucciole fra more e rododendri. Lisa sta arrivando e voglio vederla.
Viene ogni volta che le more nere e ciccione si staccano dalle foglie e mi tiene compagnia tutti i giorni quando il sole è alto nel cielo e le farfalle disegnano cerchi colorati nell’aria.
Mi fermo sotto la mia foglia preferita. Dei passi si fermano davanti a me. È Lisa che lancia a terra la borsetta con le paillet rosa e mi solleva dal guscio. “Ti riconoscerei fra mille lumache, vieni che ti metto al sicuro.” Mi accarezza il corpo con la manina e mi poggia sulla foglia.
È la bambina più buona che conosco. Fa due giravolte, la gonna a fiori si apre a ombrello e le codine danzano con lei. Avvicina le sue labbra a me. “Mi sei mancata molto quest’inverno!”
Allungo e ritraggo le antenne. Ti voglio bene anch’io. Quanto vorrei che Lisa mi sentisse.
“Aspettami domani, ora devo scappare che la mamma si preoccupa.”
Il cuore mi tamburella. Non vedo l’ora.
Lisa schizza via, ma lascia la borsetta.
D’un tratto un bagliore illumina il rododendro e un suono melodioso mi accarezza il corpo. “Buonasera Lumachina. Sono Fata Coraggina, mi manda Fata Luminosa che quest’anno ha deciso che sarai tu la creatura fortunata a cui farà un dono.
La fata tira fuori dall’ampia gonna azzurra una lucina e un piccolo pulsante. “È per te.”
“Per me?”
“Senti un po’, nel Giardino del Vento le creature del bosco possono comunicare con gli uomini. Ti piacerebbe andarci?”
Mi prudono le antenne. “Più di qualunque cosa al mondo.” Finalmente potrei parlare con Lisa.
La fata si sdraia con le mani sotto al mento e inarca un sopracciglio. “Ascoltami bene, allora! Dovrai affrontare la grande prova del Bosco. Chi la supera, entra nel Giardino.”
Zigzago lungo la mia scia. “Una prova, dove, quando?”
“Questo è un segreto.” Mi posiziona la lucina sotto al guscio e il pulsante sotto al corpo.
“Quando arriverà il momento, lo capirai. Dovrai premere il pulsante, la lucina si accenderà e mi vedrai di nuovo.”
Piove polvere d’oro e la Fata non c’è più. Calano le ombre e la terra si raffredda. I mormorii del bosco si alzano in aria. Si avvicinano dei passi. È Lisa che viene a riprendersi la borsetta. Si siede per terra e mi solleva nella manina. “Sei rimasta qui per me?”
Scivolo tra le sue dita. Non ti avrei lasciata da sola nel bosco…
Mi tocca le antenne e mi schiocca un bacio.
D’improvviso un lupo ulula verso di noi. La manina di Lisa si chiude a pugno e il mio corpo preme sul suo palmo. Un leggero calore mi riempie il guscio.
Lisa apre il pugno, ha la bocca a forma di O, si paralizza e fa respiri corti.
Il fruscio delle foglie secche aumenta d’intensità, l’erba sembra impazzita, il lupo si fa largo tra gli sterpi e spalanca le fauci.
Siamo spacciati!
D’un tratto una folata di vento ci solleva in cielo. È la fata che mi sussurra. “Questa è la grande prova: scegli, o tu, o lei!”
“Lei, voglio che sia salva.”
La fata mi appoggia sulla foglia di rododendro, mi soffia sul guscio e sparisce con Lisa.
Mi catapulto sottosopra, illumino l’aria con una lunghissima scia e volo, volo, leggera come una piuma.
Non so dire per quanto ho volato e non mi sembra vero.
So solo che ora mi trovo nel Giardino del Vento.
Daniela Chisci
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