Esco di casa alle 7.30, incontro il solito vecchio col cane idrofobo. Vivo qua da tre anni, ma non c’è verso di evitarlo. A qualsiasi ora me lo ritrovo in mezzo alle palle. Una volta mi sono alzato all’alba, ma lui era lì che brandiva un cazzo di bastone. Glielo infilerei su per il culo.

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            Carico, punto il mirino e faccio fuoco: KABOOM! Il vecchio e il cane sono polverizzati.

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            Ogni martedì alle 8.00 (cerco) di rifornirmi dall’amico contadino. Il suo banco è già preso d’assalto: le solite due vecchie che tastano tutto e comprano poco. Chiedono pure lo sconto all’amico contadino che, per offrire loro le sue primizie appena colte, si è svegliato all’alba. 

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            Carico, punto il mirino e faccio fuoco: KABOOM! Le due vecchie saltano in aria.

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            Dal medico di famiglia, ore 8.30, diciotto vecchi in attesa. Mi toccherà sprecare un giorno di permesso retribuito. I vecchi scatarrano senza nemmeno coprire la bocca. Uno scoreggia mentre si allunga sul tavolino per agguantare una rivista. Pensa che nessuno se ne sia accorto.

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            Carico, punto il mirino e faccio fuoco: KABOOM! Diciotto vecchi stecchiti.

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            Ore 8.30 mi reco in posta per spedire un pacco con tariffa agevolata. Solo Poste Italiane applica un prezzo così basso. Avrei prenotato, ma la APP era fuori uso. C’è una coda lunghissima perché oggi è giorno di pensioni. Anche lo sportello “pacchi” deve smaltire la coda.

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            Carico, punto il mirino e faccio fuoco: KABOOM! Uno sterminio di vecchi.

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Se fossi un robot avrei sicuramente un bug di sistema e ammazzerei tutti i vecchi. Magari proprio tutti no: salverei una cougar straricca, per sposarla e poter fare l’artista a tempo pieno. Quel che è certo: trasgredirei le tre leggi della robotica, in culo a Asimov e coi ringraziamenti dell’Inps.

Paolo Merenda