Sergio Calzone – Storiacce editoriali
Soltanto gli onesti ci scapitano
«Vediamo un po’… Citofono di sinistra… Rossi… Bianchi… Verdi… Non è un condominio: è una tintoria! Ah! Ecco: “Megliosepaghi – Studio Commercialista”. Mi sa che suono…»
«Sì?»
«Sono Manolesta, l’editore…»
«Ah, sì! Venga, Manolesta. Secondo piano».
«Sarebbe come dire Piano B, no?»
«Come dice?»
«No, lasci perdere: era uno scherzo…»
«Boh. Clack!»
«Ecco: ascensore in riparazione. Be’, son due piani…»
«Buon giorno, Manolesta!»
«Buon giorno, signora Megliosepaghi. Son venuto per i diritti d’autore…»
«Eh, già: è l’ora…»
«Be’, sì: l’ora: però, vediamo un po’, non è vero?»
«Che cosa vediamo?»
«Vediamo se è proprio il caso di pagare… Che dice? Con quello che mi costa lei, pagare anche i diritti d’autore, insomma…»
«Perché? Non vorrebbe pagarli?»
«Lei pagherebbe, se potesse non pagare?»
«Che c’entra? Mica faccio l’editore io: Dio mi scampi!»
«Ecco, appunto: se Dio mi scampa, io, ‘sti diritti, non li pagherei! Che cosa rischio, eh? Che cosa rischio?»
«Glielo dico in ordine cronologico, che cosa rischia, o così, alla rinfusa?»
«Perché? C’è un elenco?»
«Se c’è un elenco? Ma, scusi, lei non ha mai pagato, con l’altro commercialista?… Come si chiamava, aspetti… Sipuòfare, no? Non si chiamava Sipuòfare?»
«Ma perché? Non vi conoscete tutti, tra voi?»
«Tutti, tutti… Siamo talmente tanti…»
«Meno dei piccoli editori, comunque: di sicuro!»
«Mah, non so… Senta, Manolesta, torniamo a noi: vuol sapere che le accade se non paga?»
«Ebbenesì! Sentiamo un poco: c’è penale?»
«C’è anche penale. Ma senta, glielo dico in ordine cronologico perché mi è simpatico: primo, deve fare i conti con la sua coscienza…»
«Oh, con quella, poi…»
«Non è un problema?»
«Non è un problema».
«Buon per lei… Poi, c’è la reazione dell’autore che non vede un euro…»
«E che può fare?»
«Che può fare? Può fargli causa, no?»
«Causa per qualche spiccio? Andiamo, signora Megliosepaghi: sa meglio di me quanto costa una causa! Crede che spenderebbe un autore migliaia di euro per recuperarne qualche centinaio?»
«No, eh?»
«Eh, no! Lo sa bene. Be’, se è tutto qui…»
«Non è tutto qui. E se un autore dice due paroline alla Finanza?»
«La Finanza?»
«La Finanza».
«Dice che la Finanza…»
«Dico proprio così…»
«Meglio se pago, signora Megliosepaghi?»
«Veda lei…»
«Già: vedo io… Va be’: paghiamo, Sant’Apollinare! Se si arriva al ricatto, facciamo che pagare!»
«Che ricatto, scusi, Manolesta: la Finanza ci sta lì per quello!»
«Ma è lei, signora Megliosepaghi, che non capisco da che parte stia: non è qui, pagata, per insegnarmi come fare a non pagare?»
«Ne, ne, ne: non si metta in testa ‘sta cosa. E, soprattutto, non la vada a dire in giro, ché, poi, non è neppure vera…»
«Va be’, va be’. Che si deve fare? Un assegno? Un bonifico? Quanto pago?»
«Come sarebbe? Quanto pago? A ognuno, paga in proporzione al venduto, no?»
«Devo fare il conto di quanto ho venduto di ognuno?»
«Ci ha le fatture, ci ha: fa il conto e la percentuale, no?»
«Ci do il 9 per cento, ai miei autori…»
«Ebbene? Moltiplica la quantità di copie per il prezzo di copertina, toglie il quattro per cento di IVA e divide per cento e moltiplica per nove…»
«Spetti: mi segno».
«Non esageriamo!»
«In che senso?»
«Si fa il segno della croce per così poco?»
«No, dico: mi segno questo calcolo, ché è un casino…»
«Un casino? Sapesse che calcoli faccio io!»
«Embe’? È il suo mestiere far conti, Megliosepaghi. Io, invece, faccio libri!»
«Vabbene: segni… Si ricorda? Moltiplica la quantità di copie per il prezzo di copertina, toglie il quattro per cento di IVA e divide per cento e moltiplica per nove».
«Occhei, occhei: è un casino ma credevo che fosse ancora più difficile…»
«Mica è tutto lì…»
«Come? Mica è tutto lì! Certo che è tutto lì: il nove per cento, sangue del mio sangue!»
«E la ritenuta d’acconto?»
«Eh?»
«La ritenuta d’acconto, dico: se non gliela trattiene, all’autore, la deve pagare lei e se la puppa lui…»
«Io già pago i diritti!»
«Appunto! Ma è facile: il venticinque per cento del settantacinque per cento del totale dei diritti».
«…tancinque per cento del tota…»
«Se l’autore ha più di trentacinque anni. Se no, è più facile: il venti per cento del settantacinque per cento del totale dei diritti…»
«Devo sapere quando compie gli anni ogni autore?»
«Perché? Non lo sa?»
«Non gli mando mica le candeline con la torta!»
«Guardi che è la torta con le candeline…»
«Non mi rigiri la frittata, Megliosepaghi! Qui parliamo di soldi: roba seria!»
«Per quello, le do queste informazioni…»
«Che, poi, io la pago per queste informazioni!»
«Me l’ha già detto: ci mancherebbe che non mi pagasse. Sono mica un’autrice!»
«Ecco che anche lei dice che agli autori non si dovrebbe pagar niente!»
«Se non ci fosse la Finanza…»
«Già, c’è la Finanza… Vabbene. Così, siamo a posto?»
«A posto, a posto: fa alla svelta, lei, Manolesta! Deve fare un prospetto per ogni autore e mandarlo all’interessato, chiedendogli l’IBAN…»
«Già: l’IBAN… Se no…»
«Se no, come paga? Poi mi manda tutti i prospetti e le faccio l’F24 per la ritenuta d’acconto…»
«E dagli! Devo pagarla io?»
«Eggià che la paga lei, Manolesta: con i soldi che ha trattenuto. Quel venticinque per cento del settantacinque per cento del totale dei diritti che, però, se l’autore è più giovane di trentacinque anni, è invece il venti per cento del settantacinque per cento del totale dei diritti. Ma non si preoccupi: l’F24, glielo preparo io… E le preparo anche un altro F24 per pagare l’IVA che ha già trattenuto anche questa: ricorda?»
«Troppo buona…»
«Però, prima, lei fa i bonifici a tutti quanti. Ha poi venti giorni di tempo per pagare gli F24…»
«F24: sembra il nome di un caccia-bombardiere…»
«Spiritoso… Be’, non è un caccia bombardiere ma, se non paga in tempo, fa più danni di un aereo!»
«Occhei, occhei, pago…»
«Poi, a suo tempo, segnalo all’Erario i nominativi degli autori e loro mi rilasciano, l’anno prossimo, la dichiarazione di scarico che serve agli autori per dimostrare, nella loro dichiarazione dei redditi, che, per i diritti d’autore, hanno già pagato le tasse».
«Con i miei soldi…»
«Con i soldi che lei ha trattenuto per conto di loro…»
«Megliosepaghi, non è meglio se non pago niente? Mi sembra più semplice, così, a naso…»
«C’è la Finanza…»
«Già, c’è la Finanza. Megliosepaghi, ma è possibile che soltanto gli onesti ci scapitino?»
Sergio Calzone
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