Vincenzo Trama – Eri tutto lungo – di Alba Cienfuegos
Alba Cienfuegos
Eri tutto lungo. Cavallo Pazzo e altri cani sciolti
Mille Battute Editore – 200 pagine – Euro 9,99 se cartaceo, gratis in E-pub
Parlare di Mille Battute solo come di un progetto editoriale sarebbe riduttivo. Dietro a questa realtà si nasconde un movimento culturale ben preciso, che partendo dalle periferie e dai margini tende a valorizzare ciò che risulta per sua stessa definizione sfocato, cioè che rimane sullo sfondo – non a fuoco – . Workshop, laboratori di fotografia, esperienze collettive. E poi libri, tanti libri. Tutti gratis, scaricabili come si legge in homepage o acquistabili in cartaceo al giro, come piace a noi, oppure contattando direttamente loro, o magari l’autore. Insomma, il libro che supera la dimensione di oggetto e di merce, per veicolare invece la condivisione e lo scambio culturale. Concetti non facili da far assimilare, specie in tempi dove si vuole monetizzare anche il singolo frame nei social, e tu che non lo capisci passi per cretino.
Ecco, Eri tutto lungo però ci fa sentire proprio un po’ così: cretini. E fa il paio con almeno un paio di libri che ho recensito e che parlano sempre di quegli anni di contestazione giovanile, in particolare il testo di Valter Boscarello, Le panchine di Rozzano, che trovate recensito QUI. Anche in questo caso ci troviamo a cavallo del biennio ’76 – ’78 e la storia che viene raccontata qui procede da un episodio durante una consueta manifestazione a Milano: collettivi studenteschi perlopiù e i nostri, ragazzi della Barona, che per scappare dalle cariche sequestrano un bus di linea. E poi, in Cadorna, il misterioso Cavallo Pazzo che rompe la quiete scagliando contro i blindati una molotov, in un unico, folle e liberatorio guanto di sfida. Si torna quindi a due anni prima, in capitoli nei quali i ragazzi protagonisti raccontano di sé e delle proprie paure, aspirazioni, velleità, ma anche delle pulsioni sociali e politiche che li muovono dalla periferia al cuore di Milano, in cerca di spazi di aggregazione e di una direzione che non sia necessariamente quella della fabbrica. Valerio e Flip, Franchino, Oscar, Roccia, il Riccio, Iaia e Renè, ma anche Francesca, il prof Malipiero, il preside Pigro. Nessuno è contorno, sono tutti sullo stesso piano narrativo; anni pesanti, non a caso di piombo, dove però la coscienza e l’identità di quartiere assumevano un valore aggiunto rispetto ad una consapevolezza politica oggi ormai svanita, in cui tutto è a portata di click nello spazio indefinito e spersonalizzato del web.
Questo libro ci fa sentire proprio un po’ cretini, dicevo qualche riga quassù: perché se vai a individuare oggi le preoccupazioni dei nostri giovani scopri che le assemblee d’Istituto sono kermesse in cui si parla di calcio, di moda, di social. Di occupare non se ne parla, troppo sbatti e poi i genitori non vogliono: va bene drogarsi in discoteca con gli amici fino all’alba – virtuale –, ma dormire a scuola parlando del futuro è démodé, se non proprio da boomer. Scopri anche che sono tutti laureati ma non hanno un briciolo dell’inquietudine che muoveva Oscar. Scopri che Flip rincorreva gli spaccia di eroina sotto casa con la scopa, ma oggi qualcuno sparerebbe ai venditori di fumo solo perché non di conclamata nazionalità italiana, intascandosi probabilmente anche il panetto.
Cani sciolti, dice il sottotitolo di Eri tutto lungo. Vero, ma sempre meglio che con la museruola, o legati ad un palo, o agghindati come bichon frisé senza neanche averne il pedigree.
Leggere Eri tutto lungo ti inchioda ad un passato neanche troppo lontano chiedendo ad ognuno di noi cosa abbiamo fatto finora e ai giovani, che tanto in mano non l’avranno mai, cosa diamine stanno facendo. Ecco, se con queste mie parole avessi spinto anche solo un ragazzo a decidere di sfogliarne le pagine, così, anche solo per farsi aria, io sarei contento, lo giuro.
Ad arricchire il libro c’è la possibilità di scoprire la colonna sonora di quegli anni ribelli: ogni capitolo è infatti introdotto da una strofa di una canzone degli artisti che andavano per la maggiore all’interno dei centri sociali o delle manifestazioni. Ricky Gianco, Skiantos, Area, Gianfranco Manfredi, Ivan Della Mea, Ivan Graziani, Claudio Lolli, Francesco Guccini e tanti altri che trovate anche all’interno di un altro libro che ho recensito cliccando invece QUI, edito per Volo Libero, sempre per avere un quadro più preciso di quegli anni e di quelle idee.
Concludo riportando che Alba Cienfuegos, la firma che si cela dietro a questo libro, altro non è che un collettivo di quattro autori, nato nel 2006; si tratta di Mario Saggittario, Filippo Landini, Enrico Astolfi e Lorenzo Marzaduri. Mi piace pensare che Franchino e gli altri, forse, siano loro un po’ di tempo dopo. Magari un giorno glielo chiediamo assieme, fra un Tik Tok e l’altro.
Vincenzo Trama
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