Vincenzo Trama – “Il materiale umano” di Andrea Toso
Andrea Toso
Il materiale umano
Transeuropa Edizioni – pag.224 – Euro 14, 90
Per i pochi niubbi che non sapessero chi è Pier Vittorio Tondelli, oltre all’onta un breve ripassino: scrittore e talent scout, ha scritto uno dei più bei libri della narrativa contemporanea italiana, Altri libertini, e si è dato anima e corpo a cavallo degli ’80 con un progetto editoriale che non ha più avuto pari: Under 25. Dalle tre antologie che vennero stampate all’epoca sono usciti autori come Ballestra, De Marchi, Culicchia, Cacucci, un giovanissimo (più che mai!) Brizzi e altri ancora. A pubblicare i tre Under 25 fu Transeuropa, vivacissima realtà editoriale che negli anni ha vissuto gli alti e i bassi tipici di un marchio ben più attento alla qualità che alla ricerca ossessiva del profitto.
È con gioia quindi che ospitiamo nelle nostre pagine un lavoro targato Transeuropa; condividiamo con lei intenti e prospettive, consapevoli di quanto sia difficile rimanere a galla in un mercato dove la voce del più grosso la fa da padrone.
Ci arriva a casa il bel libro di Andrea Toso, Il materiale umano, un esordiente classe 1974 che non fa altro che consolidare la mission tondelliana: la ricerca di voci inedite nel panorama letterario italiano. Sulle prime in realtà mi tocca storcere il naso: il libro è ambientato in un futuro non troppo lontano da noi, ma tanto basta per sventolarmi in faccia la prospettiva dell’ennesimo distopico che francamente ha rotto i coglioni quasi quanto il CoVid. Per fortuna però vengo smentito subito: anzitutto il romanzo è una sorta di cronistoria in cui si dipanano in parallelo le vicende dei Triggers, vale a dire Millenials incazzati col mondo e con la piega presa dallo stesso a seguito della gestione sciagurata della pandemia (vale a dire esattamente come adesso, il che, caro Toso, non è certo consolatorio). Dall’ altra invece abbiamo una ricostruzione tramite deposizioni e registrazioni audio delle azioni di una frangia armata dei Millenials, le Brigate Galesi, che replicando per molti versi le Brigate Rosse reagiscono con violenza alle ingiustizie e alle idiozie di un popolo sempre meno sovrano e sempre più sovranista.
Personalmente ho preferito di più le parti in cui l’autore dà profondità e spessore alle singole vicende dei personaggi, che s’intrecciano formando quel corpus di esistenze che poi si incastrano in nodi che nemmeno loro sono più in grado di sciogliere. L’assenza di un futuro, l’incertezza costante cui sono sottoposti, la violenza civica inflitta da parte di presunti leader politici scatena un propellente tanto violento quanto attuale: è distopia solo in parte, molto più vicino a noi di quanto si creda.
Il materiale umano non è tanto un romanzo, quanto un campanello d’allarme. Dietro i nomi di Nico, Anna, Walden, Matteo e dei tanti giovani che abbracciano una causa che sfocia ineludibilmente nella violenza, c’è lo spettro di un futuro che se non saremo in grado di correggere avrà la parvenza di un’inclinazione non troppo lontana da quella paventata dalla penna del bravo Toso.
L’esordio di Toso è senz’altro una bella scommessa vinta. L’autore, che pur al primo libro mostra già di sapersi districare tra il noir e il distopico, gioca agli incastri con una padronanza di stile che ben fa sperare per il suo futuro. Sperando solo sia meno catastrofico. O di più, se vuole osare. Basta che sia solo su carta, che del resto vogliam solo la fine.
Vincenzo Trama
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