Vincenzo Trama: Intervista a Maria Corona Squitieri
Diamo il benvenuto nelle nostre pagine a una nuova realtà editoriale, Le Commari Edizioni di Roma (QUI). A rispondere alle domande di questa breve intervista è il Direttore Editoriale, Maria Corona Squitieri.
Partiamo proprio dall’ inizio: cosa ha spinto Le Commari a nascere nel contesto editoriale attuale, che vive un momento di forte crisi?
Il nostro progetto nasce tanto tempo fa. Poi a novembre scorso ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che sì, era una follia aprire una casa editrice. Allo stesso tempo non potevamo ignorare quel progetto quindi, con alcune opere già pronte per essere pubblicate, abbiamo cercato un modo meno pericoloso per inserirci nel mondo dell’editoria. Prima di essere editori siamo lettori spesso di opere pubblicate da piccole case editrici scoperte quando ancora Più libri Più liberi era una manifestazione quasi “sconosciuta”. Quelle case editrici continuano ad essere “minori” e siamo consapevoli che uscire dal quasi anonimato sia difficilissimo ma noi de Le Commari sappiamo di avere tra le mani dei gioielli letterari e degli autori strepitosi.
Avete un progetto grafico molto accattivante. Dei vostri due libri pubblicati ho apprezzato molto il layout di copertina, semplice ma di carattere, oltre che il formato in brossura, comodo e pratico nel suo 13 x 20. Quanto conta per voi l’aspetto estetico in ciò che fate? Avete modelli di riferimento?
Il progetto grafico ha generato ore di confronto e quello che ci preme è avere un bell’aspetto ma allo stesso tempo ci piace perseguire i nostri obiettivi in campo autoriale e anche ambientale.
La prima copertina di Incontri, di Leila Baiardo, possiamo dire che ci ha visto tutti d’accordo. La foto è stata scattata pensando proprio di utilizzarla per quel libro, evoca un incontro o un non incontro: due poltrone vuote ma con segni evidenti di qualcuno che ha appena lasciato la seduta. Sarebbe carino raccontare l’aneddoto della foto ma sarà per un’altra volta.
La seconda copertina l’abbiamo voluta di semplice carta, necessità ha voluto che adottassimo un supporto più spesso all’interno. Ogni copertina viene elaborata dai nostri collaboratori: grafico e illustratrice.
Da qui in avanti adotteremo sempre e solo carta certificata; i nostri libri vengono stampati da una tipografia che adotta il metodo dello stampare sostenibile.
Il formato è quello che ci piace di più. Il 13×20 è maneggevole, forse non troppo vistoso ma più pratico da leggere in qualunque tipo di situazione. I nostri libri somigliano a… ce lo hanno detto e forse dobbiamo ancora trovare la nostra “impronta” o forse le nostre copertine saranno una diversa dall’altra, questo lo scoprirà solo chi ci seguirà.
Parliamo di distribuzione, che è sempre un tasto dolente per quanto riguarda le piccole realtà editoriali. Attraverso il vostro sito si fa riferimento a una lista di “Librerie amiche” (QUI). Vi appoggiate soltanto a questa modalità per quanto riguarda la diffusione dei vostri libri? In che modo pensate di poter fare arrivare i vostri libri su altri scaffali?
Sin da subito eravamo tutti d’accordo di non farci distribuire, cosa molto complicata, poiché attraverso i colossi della distribuzione tutto è più semplice ma abbiamo preferito soprassedere. Le percentuali sul prezzo di copertina si dividono tra editore, autore e libraio, e se la distribuzione pretende il 45% e oltre, viene da sé che l’unico a rimetterci sarebbe l’autore. A lui preferiamo riconoscere una percentuale più alta, così come alle librerie e lavorare come matti per distribuire le opere, personalmente, attraverso tutti i canali possibili. Siamo su una piattaforma online, Satellite, lì si possono trovare tutti i libri da noi pubblicati.
Poi ci sono le librerie amiche perché molto spesso i librai rifiutano i libri portati direttamente dalle case editrici. Per loro è più facile affidarsi ai distributori ma c’è anche la consapevolezza che la pratica della distribuzione è diventata una cosa impossibile per chi si sostenta a malapena o quasi per niente con la vendita dei libri. Per questo abbiamo chiamato Amiche le librerie che hanno accolto i nostri libri. Le Commari fa parte di un’Associazione di editori indipendenti e siamo tantissimi, forse qualcosa cambierà, lo speriamo.
Sempre dal sito ho avuto modo di vedere che avete lanciato un concorso per la pubblicazione di romanzi, racconti o raccolta di racconti. Lasciando a una lettura più attenta dal link QUI, cosa vuole pubblicare oggi Le Commari Edizioni?
Il concorso è stato pensato per scoprire nuovi talenti, e ce ne sono. Ci fa piacere vedere quanta gente scrive e scrive bene e attraverso il Primo Premio Le Commari pubblicheremo le opere che ci convinceranno di più. Il concorso ha come termine il 30 settembre e per ora abbiamo avuto un riscontro positivo.
Sappiamo che non vogliamo opere “fotocopie”, cerchiamo opere di qualità, e questo non vuol dire soltanto capolavori, anche perché, se si parla di capolavori, possiamo dire che se ne scrive uno ogni secolo. Un romanzo o un racconto o una raccolta di racconti deve essere coerente nella scrittura, armonico, piacevole. Noi, da parte nostra, sappiamo di avere dei piccoli gioielli tra le mani. Forse è presuntuoso o forse qualunque casa editrice pensa di averlo. Chi ci leggerà giudicherà.
Come intendete muovervi per spingere un esordiente? Parteciperete a fiere o a eventi media particolari?
Il tema degli esordienti è una di quelle cose che ci preme di più chiarire. Sappiamo come si muovono gli autori e sappiamo che preferiscono autopubblicarsi piuttosto che affidarsi a una casa editrice sconosciuta, non si fidano, temono il tranello. C’è da capirli, tra case editrici a pagamento o quelle che impongono all’autore di acquistare anche duecento copie della propria opera, non possiamo biasimarli. Noi lo abbiamo detto forte e chiaro, siamo una casa editrice non a pagamento; ci è sembrato poco elegante ma ad un certo punto avevamo pensato di mettere in chiaro il contratto sul nostro sito.
I nostri autori li accompagniamo, li sosteniamo, e quando dico sosteniamo voglio intendere che siamo reperibili 24 su 24 per tutti i giorni dell’anno.
Siamo partiti in uno dei momenti più terribili, quello della pandemia, e tutte le manifestazioni legate al mondo dell’editoria, dei libri è ancora fermo ma appena sarà possibile parteciperemo a tutte le più importanti. Porteremo con noi gli autori e ricominceremo a far tornare ai lettori, insieme alle altre case editrici, la voglia di uscire di casa.
Apprezzo il vostro impegno in ambito ambientale. Da QUI, leggo che sostenete il progetto Treedom, che oltre a essere un’idea lodevole è anche uno sforzo concreto nel provare a fare editoria valorizzando e dando spazio a temi sempre più importanti nella società contemporanea. Come nasce questa partecipazione a Treedom e cosa vi aspettate vi porti?
Abbiamo solo pensato a quello che stavamo facendo: libri. Quindi vogliamo restituire un po’ di quel che ci viene dato. Il progetto che porta avanti Treedom è lodevole e ci ha entusiasmato pensare di poter far parte di un circolo virtuoso. Ogni libro pubblicato, piantiamo un albero e ci teniamo a dire che non è solo un progetto nostro. Sul nostro sito, chiunque, può scegliere la varietà di albero che preferisce, il più votato lo piantiamo e quando avremo la “foresta” sarà di tutti, che l’account sia de Le Commari è solo una formalità. Abbiamo già piantato due alberi di cacao in Camerun.
Quali idee in cantiere potete anticipare ai nostri lettori? Sono previste delle collane? Nuovi libri? Eventi a cui parteciperete a breve?
In cantiere abbiamo quattro pubblicazioni fino alla fine dell’anno. Un romanzo che ha tra i suoi punti di forza lo stile che inaugura la collana Reattivi; un libro di racconti molto particolari e delicati, illustrato dallo stesso autore; un romanzo della nostra autrice Leila Baiardo che incanterà e un noir; poi ci saranno i vincitori del Premio Letterario Le Commari che saranno pubblicati nel 2021. Sempre nel 2021 abbiamo in programma di pubblicare uno dei più grandi autori latinoamericani… siamo in fibrillazione, lui non è mai stato tradotto in Italia, una vera meraviglia. Un team, tra i quali il figlio dello scrittore, sta traducendo un’opera e tutto sarà pronto per l’anno prossimo.
Domanda di rito, quasi obbligatoria quando preparo un’intervista: consigliate un libro ai nostri lettori, quello che più di ogni altro ha fatto germogliare in voi la passione per il mondo della carta stampata.
Il libro che mi ha appassionato sin da bambina, sia come storie che come oggetto libro, è Il piccolo Nicolas di Goscinny e Sampé. Lo consiglio ai lettori adulti e, dopo averlo letto e riso a crepapelle, di rileggerlo con i propri figli.
Grazie per le risposte, Maria, e un grande in bocca al lupo a te e a tutte Le Commari presenti in redazione!
Vincenzo Trama
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