Vincenzo Trama legge “Iene di carta” di Michele Mengoli
Michele Mengoli
Iene di carta
Guaraldi Editore – 70 pagine – Euro 6, 90
(Il sito della Guaraldi non è più aggiornato)
Chi di voi si ricorda Misery di Stephen King? Nel 1990 Rob Reiner ci ha fatto pure un film, con una Kathy Bates da urlo (premiata anche con l’Oscar!) e con una trasposizione del romanzo che finalmente non faceva venire coliti ulcerose (chi è che ha detto Rob Lowe?).
Iene di Carta – Invettiva contro l’editoria – di Michele Mengoli, uscito nel 2014 per Guaraldi ne ricalca la struttura: sequestro del maestro, serrato confronto, minaccia di morte, happy (???) ending. O quasi.
Il libro di Mengoli è un agile romanzo breve – come esplicitato in copertina – che in 70 pagine articola storia dell’omonimo autore. L’aspirante scrittore, con una follia che si rivelerà poco a poco sempre più lucida, tiene sotto il tiro di una pistola il suo autore preferito, tale Holden, di cui diventa addetto stampa per carpirne il cuore, prima ancora che i segreti. Ma come in tutte le storie d’amore malsane, la delusione acceca e arma la rabbia, in un connubio dinamitardo.
A differenza di Misery non si può non simpatizzare per il carnefice mano a mano che la lettura prosegue. Di Holden vengono sviscerate in capitoletti rapidi le peggiori intenzioni possibili: non solo da un punto di vista editoriale, ma anche umano. Mengoli dimostra di aver imparato bene la lezione e non intende più raccontare, ma mostrare e basta. Sarà questa la sua personale vendetta contro un idolo e un mondo – quello delle lettere – che sembra sempre più legato ai concetti di mercificazione e di vendibilità.
Chi come noi del Foglio Letterario è cresciuto con Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura di Gordiano Lupi non potrà non apprezzare la scrittura di un libro come questo di Mengoli; lo sentiamo sotto pelle, ne condividiamo lo spirito caustico con cui sbugiarda un sistema corrotto che oggi più di ieri si è reso seducente con l’uso dei social, decuplicando gli specchietti per le allodole.
Ne sosteniamo quindi il recupero con questa recensione affinché qualcun altro possa comprendere che per chi ama scrivere la pubblicazione è un traguardo sì importante, ma non deve essere il fine ultimo. L’urgenza comunicativa, la necessità d’espressione, financo solo il desiderio di raccontare una storia e basta. Poi il resto verrà da sé, oppure no. Conta davvero? E a quale costo?
Ecco, leggetevi Iene di carta se volete scoprirlo. Libri simili in giro non ce ne sono tanti; qualcuno sì, grazie al cielo, ma cominciano a diventare un po’ troppo mosche bianche. Bravi Guaraldi a lanciare un libro così provocatorio anche se a quanto mi è parso di capire non navigano più nel mare nostrum editoriale da tempo. Peccato.
A proposito di Mengoli: se oggi volesse batterci un colpo per raccontare quanta strada ha percorso dacché il libro è uscito, noi siam ben disponibili. Sempre poi non si faccia la fine di Holden; i nemici ormai dovrebbe saperli distinguere.
Vincenzo Trama
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