Vincenzo Trama – “L’ultimo party – Bestiario del lavoro culturale” di Giovanni Robertini
L’ ultimo party – Bestiario del lavoro culturale – di Giovanni Robertini, ISBN Edizioni, collana I vinili
ISBN edizioni è stata una meteora impazzita nel mercato editoriale italiano. Fondata da Massimo Coppola, che oggi è consulente in RAI, è fallita nel giro di pochi anni e un mucchio di libri fantastici, che hanno spezzato le reni agli sboroni dal portafoglio gonfio ed idee zero. Per un po’ di tempo insultare Coppola e la produzione ISBN è stato lo sport preferito di un sacco di frustrati che solo qualche mese prima lumavano una briciola d’ attenzione. ISBN aveva il pregio di pubblicare libri che avevano un progetto grafico ed editoriale senza pari: nettati da virtuosismi sin dal nome stesso, l’ impaginatura con rifinitura rossa, costola bianca e codice a barre in copertina era l’ espressione di un messaggio tanto semplice quanto irreplicabile: contenuto, non forma. Una formula come quella risultò vincente rapidamente, spiazzando quanti cercavano da anni di trovare un modo per sbancare il mercato. Coppola, ideatore di Brand:New per MTV, estimatore in tempi non sospetti di Bianciardi (di cui ha pubblicato l’ intera opera omnia in due Antimeridiani), personaggio poliedrico e versatile, ha portato per primo in Italia Breece D’J Pancake e i suoi Trilobiti (2005), ZZ Packer e il suo Bere caffè da un’ altra parte (2006). Ha pubblicato gli esordi di Michele Murgia e Oscar Di Monopoli, con quest’ ultimo che adesso esce per Adelphi. Ha fatto tradurre Paul Murray, Torsten Krol, Shane Jones e molti altri, con un’ attenzione prima di tutto alla qualità, fattore non scontato quando si parla di editoria italiana.
Tra i libri del catalogo che apprezzo di più c’è L’ ultimo party di Giovanni Robertini, oggi direttore editoriale di – udite udite – Rolling Stones Italia. La prima edizione, uscita nel 2014, sembra oggi essere stata profetica: uno scrittore è invitato al party di chiusura di una casa editrice con l’ incarico di ritrarre in caricature letterarie i personaggi che lo movimenteranno, in una sorta di memoriale/ omaggio da offrire agli invitati stessi.
Robertini si diverte così a tracciare profili sarcastici in brevi rappresentazioni dell’ intellettuale cool di sinistra, ma anche di destra. La mestieranza hipster è ben rappresentata fra designer, dj, stylist, chef e altri personaggi che sguazzano negli ambienti radical chic che abbiano una punta aromatica di cultura in più. L’ autoironia è forte nei ritratti dello scrittore, dell’ editore e dell’ artista, tutti alla ricerca di una soddisfazione dell’ ego che è tanto palese quanto ostentata: nella società dell’ immagine non ci si vergogna più a essere narcisisti, anzi, è il pudore ad essere visto come un bug sociale. Ad aiutare Robertini nella sua opera dissacratoria ci sono le illustrazioni di Ana Kraš, illustratrice e fotografa serba che oggi vive e lavora a New York. I suoi disegni raffigurano l’ elite culturale della casa editrice attraverso soggetti antropomorfi, nell’ ottica del bestiario citato nel sottotitolo.
Recuperarlo perché…riconoscere e stanare la feccia culturale altolocata non è mai stato tanto divertente.
(Vincenzo Trama)
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