Vincenzo Trama – “Superdio” di Franco Sardo
Franco Sardo
Superdio
Blonk Editore – pag. 152 – Euro 6, 72 (Epub) o 12 (cartaceo)
La cosa affascinante della piccola/media editoria è che hai un sacco di prospettive da esplorare. La necessità di produrre l’ennesimo best seller non è non solo nelle tue corde, ma nemmeno nei tuoi intenti; va da sé che se imbrocchi il titolo giusto che spacca il crine delle vendite esulti come Maradona a Italia 90, ma se non succede te ne fai una ragione e vai avanti, come si dice, nelle tue sperimentazioni. Alludi a quelle quando ti chiedono del tuo bilancio in profondo rosso, ma fintanto che alludi non chiudi e allora ecco un nuovo anno di programmazione editoriale.
Di quanta piccola/media editoria abbiamo bisogno, adesso? Davvero così tanta? Fra chi sforna distopie come biscottini natalizi e chi scova l’ultimo narratore americano morto mentre ingollava patate dolci nello Yucatan io credo che ne siamo abbastanza sommersi. Io, almeno, ne sono gonfio.
Mi bastano progetti come quello di Blonk Editore, che produce libri belli, puliti nella grafica, ineccepibili da un punto di vista di percorso: qualità, ricerca, la giusta dose di follia. Le loro collane spaziano dalla narrativa pura alla ricerca sociologica e linguistica, fate un salto perché di certo se siete lettori forti troverete pane per le vostre notti. Nello specifico sono stato folgorato da un titolo della sezione Stravaganze, vale a dire Superdio di Franco Sardo.
Superdio non è un libro di narrativa, ma un viaggio dentro un sé che non si vuole fare. È leggere Alfred Jarry dopo aver fumato con gli amici di scuola. È tornare a spippolare sul Commodore 64 che si è trovato in soffitta il giorno dell’uscita della Playstation 5. È entrare in una chiesa solo per gridare che si è atei dopo aver preso la comunione. Superdio è una storia bellissima che non c’è, che manda all’aria luoghi comuni e la forma romanzo, unendo registro alto e basso con una naturalezza imbarazzante. Franco Sardo ha un talento innato per la scrittura, il suo testo è un continuo gioco di rimandi e di calembour linguistici che rimandano a certe divagazioni di Queaneu, ma anche del nostro Flaiano, solo in salsa molto più acida e contemporanea. Basti la trama: Asdasd è un giovane chierico che vuole uccidere Superdio, causa dei mali del mondo giacché menefreghista e inutilmente onnipotente. Per farlo dovrà cercare dentro di sé, attivando il personaggio principale della storia, tale Umpf, che lavora a tempo indeterminato nel settore di ordinaria amministrazione psicoemotiva di Asdasd. Per far ciò Umpf si avvarrà della collaborazione di personaggi come il gatto Vinavil, il fido Nicce, il prelato Ghìom, più altri coattori di questa tragicomica avventura dentro di sé. Sardo tratteggia degli scenari post apocalittici all’interno dell’io di Asdasd, lande di desolazione contaminate dal linguaggio informatico dominante degli ultimi decenni: il capitolo della Palude Sociale è un testo di dissacrante ironia sull’uso – o meglio dire abuso – dei social. Tutto Superdio è connotato da questo continuo rimando all’influenza ridondante della tecnologia, mentre però la ricerca di un senso, ancorché sfuggevole, è tuttavia dentro un sé mascherato da Dio, o forse da un Io che non c’è, magari non è mai esistito.
Val la pena di perdersi nel delirio di questa bizzarra avventura cosmicomica, così libera da schemi e convenzioni letterarie. È un sano tuffo da fare in apnea, immergendosi nel gusto di una narrazione spiazzante, ben scritta, oliata in meccanismi che faranno divertire il lettore più curioso che c’è in voi.
Dio, o meglio Superdio, protegga Sardo e la produzione Blonk. Mit brennender sorge, tanto per rimanere in tema: abbiamo bisogno di editoria come questa, dell’altra speriamo che rimanga chiusa nel Clero di morti(ma noi siamo buoni e gli auguriamo di finire invece nel Sesso degli angeli, dai).
Vincenzo Trama
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