Yuleisy Cruz Lezcano – poesie “Di un’altra voce sarà la paura –

Poesie tratte da “Di un’altra voce sarà la paura”

Incubo

Un mazzo di fiori gialli

illumina il sorriso esploso

dei suoi occhi dischiusi

a scoprire la tristezza del mondo

in tante lune sequestrate.

Labbra rosse colme di parole

maltrattate, pensate nel silenzio

dell’anima che intenta a comprendere

la sordità smarrisce la semantica

del volo, perdendo nella sintassi le piume.

Tumulto nel cuore, senza costume,

non sembra di carne, ma di roccia,

con la luce spenta nell’angoscia

si rialza dal buco di un letto disfatto,

silenziosamente senza respiro.

La notte scende repentina

nell’incubo vivo, ad avvolgere

di orrore l’odio degli umani,

che incoraggiano rassegnati i sogni

insani mentre stuprano una stella

che più non brilla.

Ti inganni

Ti inganni,

ti inganni, io non sono

la foglia che cade,

sono la sua ombra,

io non ho perso

quello che c’era

da perdere, ho perso

di più, ho perso il fulmine

che foderava l’inverno,

ho perso gli angeli

azzurri che spegnevano le opache

stelle, ho perso il bacio del ricordo,

ho perso nell’incomprensibile

l’impensabile, ho perso la parola

che forgia i legami, ho perso

i vecchi caratteri riuniti,

per urlare: «rimani!» a quello

che se ne andava.

Ma che dico? Ancora

di più ho perso

e spero, con il mio sorriso,

di riuscire ad ingannarti,

se per te la certezza è un bisogno.

Sappi che senza perdere

e ricostruire la propria forma

la vita resta breve, se non ci si rialza

dalla cenere, si rimane lamento di ore

interminabili, passaggi notturni,

liuto senza l’arte d’alchimia,

mormorante dimora di mosche,

rami ed erbe calpestate, cupa

mente libera di memoria

e di speranza, santuario

di malinconia alzato sul fondo

delle vesti cadute

per condividere con i ladri

quello che ci hanno rubato.

Invece no.

Io ho perso e ricordo,

ricordo l’infelice sorte

che mi ha trasformata

in quella donna

ingannata, capace

di mentire.

Amore e violenza

Ci si innamora

della violenza, la vita

offre ritagli che invitano

all’oblio, si cresce

tra le labbra piene di fantasmi

e la liquida sorpresa, con nuovi

passi, arma i luoghi

dove si baratta l’impotenza,

masticando l’innocenza

in una pagina suicida.

Ci si innamora

della violenza e si dice addio

alla vita senza valigia

e con urgenza mentre la gente

giudica senza esperienza,

senza conoscere i passi

di questo tango suicida.

di Yuleisy Cruz Lezcano